Polkadot viene presentato come un progetto di punta della Web3 Foundation, un'autorità svizzera che sta cercando di creare un web decentralizzato funzionale e facile da usare. Nella sua forma più basilare, Polkadot è progettato per collegare diverse blockchain specializzate in un network unico.
Il focus è l'interoperabilità, in particolare la scalabilità economica e transazionale, una questione che affligge l'industria della blockchain da sempre.
In breve:
Come accennato in precedenza, il design di Polkadot è progettato per supportare diverse chain, il che significa che il sistema non è isolato. Concentrandosi sulle funzionalità del suo livello di base, l'obiettivo dichiarato di Polkadot è quello di costruire le fondamenta per il web decentralizzato.
Per fare ciò, ci sono due questioni che devono essere affrontate: la scalabilità (cioè il numero di transazioni al secondo che la rete può gestire) e la governance (cioè chi decide e gestisce gli aggiornamenti e le modifiche del protocollo).
Ci sono diversi vantaggi nell'affrontare direttamente questi problemi:
La rete utilizza un meccanismo di convalida Proof of Stake (PoS) per consentire alle blockchain di connettersi e operare su di essa. In breve, la cosiddetta "relay chain" della rete contiene indirizzi di transazione che vengono controllati e standardizzati in modo che ogni applicazione e blockchain possa comprenderli.
Qui tutte le chain contribuiscono alla sicurezza. Le blockchain collegate a Polkadot possono utilizzare il proprio meccanismo PoS e decidere come gestire il proprio codice per eseguire dApp o token. Ciò crea effettivamente uno strato modulare di "pick and choose" che consente alle reti di preservare la propria sicurezza e integrità incorporando anche nuovi protocolli.
Nel 2017, Polkadot ha raccolto circa 140 milioni di dollari durante l'ICO di lancio. L'azienda ha anche condotto due fundraising privati nel 2019 e nel 2020, raccogliendo altri 100 milioni di dollari.
Purtroppo, un bug nel portafoglio Parity Ethereum dell'azienda ha causato un drammatico imprevisto, con metà dei token dell'ICO originale bloccati irreversibilmente. Tuttavia, la perdita di questi fondi non ha fermato lo sviluppo dell'ecosistema.
Nell'agosto 2020, gli investitori hanno potuto iniziare a scambiare i token rimanenti e da allora DOT è stato quotato su oltre 40 exchange con volumi di trading molto elevati. Attualmente il token si posiziona al settimo posto su CoinMarketCap e la sua capitalizzazione di mercato ha raggiunto un valore impressionante di 27 miliardi di dollari dal momento del lancio.
Il token DOT è stato anche "ridenominato" di 100 volte rispetto a quando il trading su questo token è iniziato. Ciò non ha modificato la capitalizzazione di mercato del token, ma ha reso le transazioni più leggibili per gli utenti.
Ci sono tre principali utilizzi per il possesso del token DOT oltre al trading: governance, staking e bonding.
I possessori di DOT hanno il diritto di governare sulla piattaforma. Questi privilegi non sono concessi da una persona qualsiasi, ma sono incorporati nel protocollo di Polkadot. Tali capacità includono la modifica delle commissioni, delle aste e la pianificazione per l'aggiunta di parachain alla relay chain di Polkadot, tra le altre cose. In breve, i possessori di DOT hanno influenza sugli aggiornamenti, sulla correzione di bug, sulla manutenzione del sistema e sulla decisione generale per il futuro della rete.
Gli algoritmi di Proof of Stake come Polkadot consentono ai possessori di DOT di partecipare facoltativamente a una funzione essenziale della rete. Fondamentalmente, i possessori vengono ricompensati per bloccare i loro DOT nel protocollo e “rischiare” le proprie risorse per convalidare la rete (meccanismo Proof of Stake). Questo funge anche da disincentivo per comportamenti scorretti, poiché è probabile che i partecipanti perdano la loro quota qualora tentassero di abusare del sistema.
L'ultimo caso d'uso di DOT è il bonding, che è un processo per assicurare i token DOT al fine di aggiungere altre parachain. È essenzialmente un'estensione della funzione già fornita dal sistema Proof of Stake.
Polkadot è un progetto molto promettente. In poco tempo è diventata la settima criptovaluta più grande per capitalizzazione di mercato (al settembre 2021), rivelando le grandi aspettative da parte degli investitori.
Adesso la sfida sta nel difendersi dalla concorrenza (come Comos), costruendo un prodotto solido nel fiorente ecosistema della finanza decentralizzata.